In una recente sentenza del Consiglio di Stato si afferma chiaramente che la pubblica amministrazione deve fornire al cittadino l'accesso a tutti gli atti dei procedimenti amministrativi, senza che il cittadino debba dichiarare il proprio interesse; e se questi atti riguardano materia ambientale, l'ambito è ancora più esteso.
Il decreto legislativo n. 195 del 2005 stabilisce inoltre che questo debba avvenire entro 30 giorni.
"Qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora, elettronica od in qualunque altra forma materiale concernente lo stato dell’ambiente ed i suoi elementi (acqua, aria, atmosfera, suolo, territorio ecc.); le sostanze, l’energia, il rumore, le radiazioni od i rifiuti; le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonché le attività che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell’ambiente; le relazioni sull’attuazione della legislazione ambientale; le analisi costi-benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche; lo stato della salute e della sicurezza umana, compresa la contaminazione della catena alimentare, le condizioni della vita umana, il paesaggio, i siti e gli edifici d’interesse culturale…" questa la definizione di materia ambientale a cui si applica.
Il fatto che un cittadino ligure abbia dovuto accedere al consiglio di Stato per far valere i propri diritti dimostra che, seppur sia stato fatto molto in materia di trasparenza, tanto sia ancora da fare.